I bambini e l’opera

Vi starete chiedendo: perché puntare su una forma artistica apparentemente così lontana dal nostro quotidiano e difficile da comprendere?
Nel 1996 Barbara Minghetti e Carlo Delfrati si chiedevano se fosse possibile far riscoprire il teatro d’opera come un’esperienza positiva ad un pubblico nuovo, curioso, futuro e si immaginarono i teatri affollati da centinaia di bambini. Impresa titanica, ma evidentemente non impossibile.
Oggi non ci servono nemmeno più i numeri per dimostrarlo. Parlano le testimonianze, la pelle d’oca sulla pelle di chi assiste ad uno spettacolo di Opera domani, i sorrisi dei genitori scoprendo la ricezione entusiasta dei loro piccoli davanti ad una fisarmonica.
Opera Education permette tutto questo: rende i giovani di oggi il pubblico di domani. Non soltanto spettatori in teatro, ma cittadini culturali con spirito critico e curiosità per tutti i saperi.

Carlo Delfrati con queste parole ci spiega cosa dà l’opera lirica al suo pubblico:

È un’opera d’arte che fonde musica, parola e gesto.I bambini e l'opera: coinvolgimento a tutto tondo

L’opera è un mezzo di comunicazione, una forma d’arte multimediale, la cui componente centrale è la musica […]. E non si dimentichi il linguaggio del corpo: i cantanti che si muovono sulla scena usano la propria gestualità come un ulteriore strumento in loro possesso, che consente di sottolineare emozioni e sentimenti.

Opera e i bambini: condivisione
Promuove l’appartenenza e l’empatia:

grazie all’educazione artistica che riceviamo i nostri occhi diventano più ricchi; più ricca è la nostra intelligenza del mondo; più ricca la nostra sensibilità, il nostro mondo di sentimenti, la nostra capacità di guardare gli altri, di viverli, di entrare in consonanza con loro. Come una pittura non è semplicemente una traduzione della realtà, è piuttosto un modo di guardare la realtà, così l’opera d’arte musicale è un modo di ascoltarla. Ogni dipinto è un “punto di vista” sul mondo. Ogni musica è un “punto d’ascolto” sul mondo. L’opera può farci diventare più abili a entrare in consonanza con gli altri, a sentirli.

Ma a cosa serve tutto ciò?Opera e i bambini: condivisione

Più che servire a qualcosa la risposta la possiamo trovare nella parola condivisione. A scuola, da sempre, si insegnano a tutti gli studenti le poesie di Pascoli e Leopardi, le favole di Esopo, la grande storia, dal trittico Assiri/Sumeri/Babilonesi ai fatti di oggi, i dipinti di Gauguin, la filosofia e Galileo Galilei, l’algebra e la geometria. A scuola si insegna come si costruisce un testo, come raccontare fatti e avvenimenti. Si studiano le lingue e letterature straniere. A volte, si ascolta musica. Tutto questo è condivisione di idee e saperi, è mettere insieme nozioni e informazioni per apprendere e crescere. E così Opera Education crea un’unica condivisione fra il mondo della scuola e quello del teatro, dando agli studenti utili strumenti per poter conoscere e potersi avvicinare al magico mondo dell’opera, e attraverso di essa poter scoprire il mondo e interpretarlo.

Tutti possiamo comprendere l’opera grazie all’universalità del linguaggio musicale, annullando le distanze per scoprire che la diversità è un bene prezioso, che ci arricchisce e ci unisce.

Torniamo alla condivisione, all’unione, a mettere insieme qualcosa di comune. Come dice il Maestro Riccardo Muti: “nulla ha più forte potere aggregatore del canto”. E allora, cantiamo tutti insieme.

i bambini e l'opera: l'opera è per tutti